Fuori è notte, e il buio è entrato in casa divorando ogni cosa.
A rischiarare il nero, soltanto la flebile luce della candela sul mio tavolo.
Dentro di me il fuoco rinnovato brucia vecchi ricordi destinati a dissolversi nel tempo.
La luce delle fiamme è un dolce elisir che mi inebria.
Ha smesso di piovere, e ora sulla casa è sceso un silenzio assordante, che mette disagio.
Pare che fuori il mondo sia finito.
Dentro di me un nuovo mondo sta nascendo.
Un’alba sorridente mi accompagna con indomita determinazione verso il mio rinnovato destino.
Mi affaccio alla finestra, fuori si è alzato il vento: ha atteso il cessare della pioggia per uscire dal suo nascondiglio. Osservo un gruppo di foglie vorticare verso il fondo della strada.
In una notte così, non ci si sorprenderebbe di vedere qualche lupo correre in libertà.
Dentro di me sento forte un ululato, richiamo ineluttabile e imprescindibile di reminescenze ancestrali.
Le mie narici si attivano a fiutare il profumo vivido della vita.
Fuori ha ripreso a piovere, il vento è tornato a giocare a nascondino.
Pochi minuti e sono in strada. Rivolgo lo sguardo verso la mia finestra, ritrovando ancora l’ombra di me stesso intento ad ammirare e ringraziare il cielo illividito dalle nubi.
Riscopro ora dentro di me l’intero universo, annullando quei confini che solo la mia mente aveva creato.
Fuori e dentro non esistono più, mi sento abbracciare da una spensierata leggerezza.
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